sabato 9 gennaio 2010

Piccole Gocce di Nettare


Nel 1967, a San Francisco, Srila Prabhupada elevò gradualmente gli standards dei suoi discepoli. La maggior parte di loro non erano altro che hippies e se la spassavano mangiando e cantando nel locale che ora fungeva da tempio. In prossimità del tempio c'era una gelateria e, in fondo alla strada, si trovava una pasticceria, entrambe frequentate dai devoti. A meno che non ci fosse una funzione specifica nel tempio, molti devoti si potevano trovare in uno dei due locali. Perciò, quando Prabhupada scendeva dal suo appartamento, talvolta passava molto lentamente davanti alla gelateria per vedere se qualche discepolo fosse là. Poi andava fino alla pasticceria e anche lì guardava dalla finestra. I "devoti" erano capaci perfino di scivolare giù dalle sedie per non farsi scoprire quando Srila Prabhupada guardava dentro. Più di una volta, durante la lezione serale, Srila Prabhupada menzionò che i devoti non vanno a mangiare nelle gelaterie nè si ingozzano nelle pasticcerie; i devoti mangiano solo il prasadam di Krishna. Fin dal primo momento della sua predica in America, Prabhupada incoraggiò costantemente i suoi devoti a partecipare all'estasi devozionale di cantare e danzare. Durante le passeggiate mattutine chiedeva talvolta ad ogni devoto "Hai cantato ieri sera?" riferendosi al kirtana in congregazione nel tempio. "Ci ho provato, ma non c'era spazio", rispose un devoto.
"No, perchè avevo paura di mettermi a piangere", disse Gargamuni. Senza dubbio, tali risposte da parte dei suoi discepoli rispecchiavano le emozioni del neofita, però Prabhupada replicava seriamente.
"Quando sei tra gente ordinaria", disse, "allora non devi piangere, perchè non capirebbero. Ma quando stai con i devoti, puoi piangere, perchè i devoti sanno che stai piangendo per krishna".
E Prabhupada stesso dimostrò questo pianto.
Una volta, durante il programma della festa della domenica, i devoti misero in scena il dramma di Mrgari liberato da Narada Muni. Visnujana dasa faceva la parte di Narada, e quando recitò alcuni versi da "Le preghiere al Maestro Spirituale", tutti poterono notare uno scintillio nell'angolo dell'occhio di Prabhupada. Dopo che Prabhupada uscì dal tempio, molti devoti commentarono: "Hai visto il diamante nell'occhio di Prabhupada?". Il servitore di Srila Prabhupada stava passando un periodo difficile nel controllare i suoi sensi, perciò chiese a Prabhupada che gli prescrivesse una dieta speciale. Quando si sparse la voce che Prabhupada aveva raccomandato una dieta speciale, un altro devoto avvicinò Prabhupada per un simile trattamento.
"Prabhupada, cos'è che posso prendere che mi sia di aiuto nel controllare di più la lingua? Ci sono certe cose da evitare, come per esempio, lo zucchero?"
Prabhupada disse: "Il metodo per controllare la lingua è cantare e pregare".
"Beh" disse il devoto, "sto cantando e pregando, ciononostante ho delle difficoltà".
Prabhupada, seduto, si spinse indietro e rise. "Si", disse, "Lo so. Anche io ho una lingua. Può essere difficile, ma per quanto è possibile cerca di mangiare in modo semplice".
Srila Prabhupada descrisse allora come durante la Seconda Guerra Mondiale ci fu un bombardamento su Calcutta, proprio quando Prabhupada stava per onorare prasadam. Alcuni amici vennero correndo alla casa per avvisarlo. "Abhay caran, vieni, presto. La sirena dell'attacco aereo sta per smettere. Le bombe stanno arrivando". Prabhupada rispose che non poteva andare perchè sua moglie aveva appena preparato dei kacauris. Ordinò ai suoi amici, "Andate al rifugio. Io rimango qui". Offrì i kacauris, li mangiò e cantò Hare Krishna.