sabato 9 gennaio 2010


Fu solo dopo due anni che dirigeva l'ISKCON in America che Srila Prabhupada acconsentì che gli rivolgessero l'appropriato titolo di Prabhupada invece di Swamiji. Nel 1960, nel suo primo volume dello Srimad Bhagavatam, aveva scritto in una spiegazione: "I puri devoti, la cui sola preoccupazione è servire il Signore sono onorati col nome di Prabhupada e Visnupada, indicando così che rappresentano i piedi di loto del Signore". (Bhag.11.15). Tuttavia, sebbene il titolo Swamiji fosse comune e non molto rispettoso, era l'unico modo che i suoi discepoli e simpatizzanti conoscevano e vi erano molto affezionati. Gli facevano domande e gli rivolgevano preghiere con quel nome, e indirizzavano tutte le loro lettere, "Caro Swamiji". Perciò fu come uno shock quando il nome cambiò. Un devoto, al sentire il nuovo nome dal segretario di Srila Prabhupada, non poteva accettarlo e voleva chiedere personalmente spiegazioni a Srila Prabhupada stesso. Il mattino seguente, durante la passeggiata, chiese, "Swamiji"?
"Si?" rispose Prabhupada.
"Ho sentito dire che preferisci essere chiamato Prabhupada".
Prabhupada si voltò di scatto, "Dove l'hai sentito? Chi te lo ha detto?" Prabhupada sembrava disturbato, e si fece silenzioso. Però dopo qualche momento parlò di nuovo. "In realtà, io non lo preferisco. Però è meglio così".